Il 44% dei key decision maker ritiene che l'AI sarà un elemento chiave della strategia aziendale in futuro.
Secondo un'indagine globale sui principali decision maker condotta da United Call Centers (UCC), il 31% delle aziende di medie e grandi dimensioni ha incorporato l'AI in alcuni dei propri processi, mentre un altro 19% sta già sperimentando soluzioni di AI. Il 38% degli intervistati ritiene che l'introduzione dell'AI migliorerà in modo significativo la competitività e la capacità di innovazione della propria azienda, mentre il 44% ritiene che l'AI sarà una componente fondamentale delle proprie attività in futuro.
UCC, in qualità di business partner di IBM, ha valutato i principali fattori dell'adozione dell'AI in diversi settori in un'indagine incentrata sui principali decision maker dell'Europa occidentale e degli Stati Uniti. Secondo le risposte al sondaggio, la metà delle aziende di medie e grandi dimensioni sta già utilizzando l'AI almeno in via sperimentale, mentre un ulteriore 37% delle aziende ha dichiarato di essere a conoscenza del fenomeno ma di non aver ancora implementato una soluzione di AI.
In particolare, i partecipanti al sondaggio prevedono che l'AI avrà un impatto significativo nelle seguenti aree operative principali: gestione e analisi dei dati, servizio e assistenza clienti, marketing e vendite, ma prevedono anche un potenziale utilizzo significativo nello sviluppo e nella progettazione dei prodotti e nel miglioramento dei processi finanziari e contabili.
In termini di benefici attesi, la maggior parte dei key decision maker intervistati ha espresso un aumento dell'efficienza e della produttività (94%), ma la stragrande maggioranza ha citato anche i risparmi sui costi (88%), nonché la riduzione dei tempi di reazione e la rapidità del processo decisionale (87%) come fattori importanti.
Il 44% dei decision maker considera l'AI un elemento significativo della futura strategia aziendale, mentre un altro 44% ritiene che svolgerà un importante ruolo complementare. In termini di competitività e innovazione, il 37% si aspetta un impatto moderato dall'introduzione dell'AI, il 19% un impatto significativo e un altro 19% un impatto fondamentale.
L'indagine ha riguardato anche le sfide e i limiti associati all'AI. Il 38% degli intervistati ha citato le preoccupazioni relative alla sicurezza e alla privacy, mentre il 37% ha evidenziato la mancanza di connessione umana come un problema chiave. Allo stesso tempo, il 75% dei principali decision maker ha espresso fiducia nell'AI, con l’interesse di volerne conoscere i meccanismi e i processi decisionali.
"I risultati dell'indagine dimostrano che, a causa della concorrenza di mercato e degli evidenti vantaggi associati, l'intelligenza artificiale si sta diffondendo rapidamente e in una più ampia gamma di applicazioni tra le medie e grandi imprese", ha spiegato Balázs Kopcsó, Responsabile IT e Sviluppo di UCC. - Le aziende intendono implementarla e svilupparla in modi diversi: Il 19% preferisce la ricerca e lo sviluppo interni, il 25% prevede di collaborare con altre aziende o istituti di ricerca, mentre il 50% affiderà questo compito a esperti esterni".
United Call Centers
United Call Centers (UCC) è un fornitore leader di soluzioni di assistenza clienti in outsourcing. Le sue attività principali comprendono l'assistenza clienti multilingue via telefono, e-mail e chat, l'automazione dei processi aziendali e lo sviluppo di servizi basati sull'intelligenza artificiale. Ha un fatturato di 4 miliardi di fiorini ungheresi e 700 dipendenti in Ungheria e all'estero.
Fondata nel 1999, UCC, di proprietà ungherese, opera in più di 50 lingue in 40 Paesi. I nostri clienti sono aziende che rappresentano l’eccellenza nei rispettivi settori delle telecomunicazioni, dell'alimentazione, dell'energia, della sanità, dell'e-commerce e della mobilità elettrica. Il suo successo si basa sul costante impegno a fornire ai clienti un'esperienza eccezionale, utilizzando le tecnologie più avanzate disponibili.